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Che cosa è la traduzione? La testa pallida e fiammante di un poeta su un vassoio? Lo stridio di un pappagallo? Autore e traduttore poliglotta, Vladimir Nabokov era convinto che Lolita e il suo Eugene Onegin gli avrebbero garantito un posto nel Parnaso. Il capolavoro di Puskin in inglese, con i suoi quattro volumi di note, suscitò aspre polemiche, divise gli intellettuali dell'epoca e costò a Nabokov la perdita del grande amico Edmund Wilson. Riuniti per la prima volta in volume, questi scritti sul tradurre - alcuni dei quali ancora inediti in lingua italiana - propongono la visione estrema, intransigente e iconoclastica di uno dei più grandi e controversi autori del Novecento.