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Un ultimo tabù resiste ormai in una società che nella propria autorappresentazione metabolizza qualsiasi cosa: il suicidio. Giornalisti, blogger, comuni cittadini utenti dei social media non riescono a scrollarsi il peso di uno stigma secolare, retaggio di ancestrali pratiche apotropaiche e di riti pagani, che i sistemi assolutistici e poi i regimi totalitari hanno trasformato in tabù. Nelle nostre pratiche comunicative il suicidio è avvolto da un alone di mistero e incomprensione. Se ne parla solo in occasione di singoli episodi, quasi che il fenomeno non rappresentasse la seconda causa di morte tra giovani e adolescenti. Ma una maldestra comunicazione può generare un effetto imitativo, l'effetto Werther, una responsabilità a cui nessuno può sfuggire. Il libro affronta il tema esaminando alcuni casi esemplari: le storie di Robin Williams, Dolores O'Riordan, Océane, una giovane francese che ha integralmente rappresentato il proprio suicidio sui social, e il caso Blue Whale.