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Una legislazione frenetica e non sufficientemente meditata sta trasformando il volto del codice di procedura penale. Tra le altre tumultuose riforme, anche la materia delle intercettazioni ha appena ricevuto modifiche profonde, che ne hanno stravolto l'assetto che sembrava ormai storicamente consolidato. Ma, anziché rafforzare i diritti processuali delle parti, il legislatore ha preferito tutelare la riservatezza dei terzi. L'esperienza giudiziaria dei prossimi anni ci dirà se la nuova disciplina tutelerà veramente la privacy e soprattutto se saranno sufficientemente garantiti i diritti dell'imputato e della persona offesa, anche se fin d'ora alcune "novità" fanno sorgere molti dubbi e perplessità. Le notizie non sono più confortanti in tema di tabulati telefonici e telematici, la cui durata di conservazione, a tutela della sicurezza pubblica, si può ora protrarre sino a sei anni, senza però dare al difensore il diritto di accesso diretto ai dati.