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"Comincio la presentazione di questo volume prendendo a prestito un brano di Caproni che mi pare assai significativo. 'Certo, oggi la poesia non riesce più ad avere una posizione o funzione di privilegio come quando, in anni andati, e io li ricordo, almeno fino a Gozzano entrava in quasi tutte le case bene, al pari dell'acqua potabile, o del gas, o dell'energia elettrica. Dico quando ancora non vi era iato fra cultura del poeta, e diciamo pure borghese, e cultura del pubblico, e diciamo pure borghese.'. Il passaggio serve a mettere subito in evidenza che la poesia di Gozzano è stata l'ultima ad avere, come diceva Caproni, una piena sintonia con un pubblico di lettori considerevolmente vasto, lo stesso, almeno da un punto di vista sociologico, che si entusiasmava per Pascoli e per D'Annunzio. Da questa semplice considerazione discende la peculiare collocazione di Gozzano come anello di congiunzione fra una cultura poetica che ha le proprie salde radici nell'Ottocento e una più moderna, come a chiudere una stagione e al tempo stesso aprirne una nuova. Anche in ragione di questa posizione di particolare importanza nella storia della poesia italiana e della sua fruizione il Dipartimento di Filologia e Critica delle Letterature Antiche e Moderne dell'Università di i na ha voluto contribuire a marcare la ricorrenza del centenario della morte di Gozzano organizzando una giornata di studi che si è tenuta il 23 giugno 2016. Se ne raccolgono qui i frutti..." (dalla prefazione di Stefano Carrai).