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La mostra si basa sulla produzione più recente di Sabina Mirri e consiste in una serie di lavori inediti realizzati con media diversi - dalla pittura alla scultura, dal disegno all'acquerello - alcuni dei quali inseriti in una grande installazione architettonica incentrata sull'idea dello "studio" quale metafora del processo creativo, spazio intimo dedicato alla riflessione e alla realizzazione di opere, contenitore di oggetti d'affezione legati alle esperienze di vita e di lavoro. Dagli studioli rinascimentali alle wunderkammer agli studi di artisti e scrittori contemporanei, questi luoghi hanno sempre esercitato un fascino particolare, per la possibilità di leggervi in filigrana i percorsi mentali, più o meno tortuosi, caotici, rigorosi, tanto dello studioso quanto dell'artista.