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Esiste nel nostro ordinamento un diritto di non nascere se non sani? E se sì, chi è titolare di tale diritto? Esiste un danno risarcibile e su chi incombe il risarcimento di tale danno? Come deve essere assolto l'onere probatorio che se la madre fosse stata tempestivamente informata della sussistenza della patologia del nascituro avrebbe interrotto la gravidanza? A tutti questi quesiti ha cercato di dare risposta la sentenza 22 dicembre 2015 n. 25767 delle sezioni unite della Cassazione. Di tale sentenza, e di tutte le delicatissime e complesse problematiche correlate, discutono nel presente volume (che raccoglie gli atti del convegno organizzato il 21 aprile 2016 dalla Camera Civile di Parma), il presidente del Collegio delle Sezioni Unite che ha emesso la sentenza, nonché tre noti giuristi, sotto il profilo costituzionale, civilistico e comparatistico, per un raffronto di come analoghi casi siano stati affrontati e risolti negli altri ordinamenti.