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La comprensione del fenomeno del terrorismo richiede uno studio ed una disamina approfonditi relativi a svariate fattispecie, al fine di porre in essere una politica di natura preventiva funzionale ed obiettiva della ricerca accademica, così come espresso prognosticamente dall'autore anche relativamente agli attentati verificatisi in Francia, Belgio e Germania (2015 e 2016). Il lavoro presentato elabora un'ampia base analitica di natura documentale sul terrorismo, fedele immagine di una realtà assolutamente eterogenea, che non può prescindere dall'interazione con altre due fenomenologie criminologiche: la pericolosità sociale e la valutazione del rischio di recidiva. La commistione tra tematiche criminologiche apparentemente distanti è infatti emersa come uno strumento di indagine irrinunciabile al fine di predisporre il modello preventivo menzionato, portatore di esternalità positive. Quanto proposto evidenzia inoltre l'importanza del focus analitico investigativo (unitamente all'esame concernente le interazioni sociali) da dedicare alle seconde generazioni, agli effetti della prisonizzazione (in particolare in termini di reclutamento terroristico), al traffico ed al consumo di sostanze stupefacenti ed alle dinamiche proprie del processo migratorio.