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La storia, ispirata a un fatto di cronaca, di uno stupro collettivo nella periferia romana più oscura e abbandonata. Un gruppo di ragazzi che diventa improvvisamente un "branco" bestiale. Il protagonista diciannovenne, Raniero, che da individuo diventa segmento dell'orda, dimentico di ogni iniziale titubanza e trasformandosi nel più feroce tra i torturatori. Il linguaggio scarno e diretto, la coraggiosa scelta del punto di vista narrativo (mimetizzato non tra le vittime ma tra i carnefici) e l'assoluta mancanza di retorica hanno contribuito a mantenere intatta la forza narrativa de "II branco" a venticinque anni dalla sua prima apparizione.