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Libia, anni Trenta, pieno colonialismo italiano in Nord Africa. Un funzionario ministeriale di tiepida o nulla fede fascista, di stanza a Bengasi, aspetta che la sua domanda di rimpatrio venga accettata. Attraverso i suoi occhi, Cancogni osserva le vicende di alcuni personaggi come Nissim, un profeta misterioso che viene perseguitato per le sue idee rivoluzionarie di fratellanza e di pace; Ben Barak, capo ribelle che predica la guerra santa e il comunismo; l'affascinante Sergina, spia dai facili costumi e proprietaria di un caffè; il potente imam Cofazi, che vuole la testa di Nissim, e il flemmatico governatore Melloni, incapace di comprendere cosa stia accadendo durante quella primavera in Cirenaica.