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Protagonista di questo romanzo è una giovane lolita nostrana, che viaggia tra Parma e provincia, armata di faccia tosta e furbizia. Fuggita dallo zio prete, bello e imperturbabile, la diciassettenne inizia a vagabondare incontrando uomini di ogni tipo. A dispetto dei numerosi ed estemporanei rapporti carnali, la ragazza non permette a nessun uomo di conoscerla davvero o di metterla in gabbia, non ne è mai concubina o amante, ma anzi li deride nella loro essenza meschina e ne schernisce le debolezze, tenendosi stretta la propria libertà. Pubblicato nel 1962, "La Parmigiana" è un romanzo ingiustamente dimenticato e che conserva ancora intatta la sua vivacità e freschezza di stile. Fu un caso letterario per la sua sfrontatezza, la sua lingua mordente e il ritratto senza fronzoli di un'Italia provinciale, sguaiata e ossessionata dal sesso, sfortunatamente ancora simile a se stessa cinquant'anni dopo. Da questo libro Antonio Pietrangeli trasse il film omonimo del 1963, con Nino Manfredi, Landò Buzzanca e una giovanissima Catherine Spaak. Introduzione di Angela Scarparo.