Tab Article
Nonostante la distanza temporale che ci separa da Bergson, la questione del ruolo delle discipline umanistiche in rapporto a quelle scientifiche e della validità formativa dell'insegnamento della filosofia, non solo non ha perso interesse, ma è ancora più viva nell'odierno panorama politico e culturale. Gli scritti poco esplorati di Bergson educatore, professore di Filosofia per ben sedici anni nella scuola secondaria (1881-1897), costituiscono un prezioso contributo a una riflessione su questi temi e, più in generale, sull'arte di pensare, intesa come sintesi di virtù intellettuali ed etiche. Il volume intende fornirne alcune chiavi di lettura, attraverso l'analisi dei suoi discorsi agli studenti per la fine dell'anno scolastico, degli appunti dei corsi liceali a Clermont-Ferrand e a Parigi e del confronto con alcune lettere di recente edizione. Protagonista nel dibattito sulle riforme dell'istruzione, sia nelle istituzioni accademiche che nello stesso parlamento francese, Bergson ci mostra che il lavoro intellettuale, in quanto inseparabile dalla fedeltà al reale e dal rifiuto dell'approssimazione, è responsabilità del pensiero e possiede un autentico spessore morale.