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Via Veneto, la Dolce Vita. E tutto il loro corredo di immaginario collettivo. Ma quel ruggente periodo è stato anche altro. È stato, ad esempio, anche cronaca nera. In quegli stessi anni in cui un Sogno Italiano prendeva forma e diventava leggenda, proprio in quella strada avvenivano due delitti destinati ad entrare nella Storia Nera del Novecento Italiano. Uno è il caso Wanninger, l'altro il caso Bebawi. Curioso: in entrambi, le vittime sono straniere. Come a voler provare, dimostrare quasi, lo spessore internazionale che via Veneto aveva assunto in quegli anni. Wanninger è un delitto che sembra uscito dalla penna di uno scrittore. 1963. Un grido scuote un palazzo di via Emilia. La portinaia che sale a vedere incontra per le scale l'assassino e ci parla. Sul pianerottolo trova una giovane tedesca, Christa Wanninger, venuta a Roma a cercare una fortuna non ancora trovata e finita in un lago di sangue. Bebawi è un delitto che fa epoca. 1964. Un facoltoso industriale egiziano, giovane e affascinante, Farouk Chourbagi, viene trovato assassinato e sfigurato nel suo ufficio di via Lazio. La polizia sospetta l'amante della vittima e suo marito. Due delitti successi a trenta metri l'uno dall'altro, entrambi casi limite della Giustizia italiana: Wanninger risolto venticinque anni dopo, Bebawi protagonista di un clamoroso verdetto con annessa fuga degli imputati all'estero... Un libro e un'indagine basati sull'esame dei fascicoli originali delle due inchieste e dei processi che ne seguirono, che nessun altro aveva potuto consultare prima di oggi.