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Il maggiore Salomov è giovane, sicuro di sé, di bell'aspetto e intento soltanto a far carriera nella temibile polizia politica staliniana. Il tempo libero lo divide fra letture di alto livello, sport e donne che incontra con facilità. Ma arriva la svolta sotto forma di missione nella campagna ucraina in cui si sta svolgendo (1932-34) lo sterminio di 4.500.000 contadini a causa della carestia provocata da Stalin. È stato assassinato un tenente da contadini esasperati dalle continue requisizioni di grano e altri prodotti in una situazione di fame di massa. Famiglie che mangiano uno o più dei propri membri, bambini e vecchi moribondi o cadaveri, che ingombrano i marciapiedi, animali letteralmente spariti dal panorama (mangiati o custoditi con le armi in pugno per evitare furti). Mano mano che prosegue il racconto il protagonista si risveglia dal suo fatuo sogno di carriera e potere per cercare un percorso di umanità e aiuto a chi soffre. Un percorso che ha il volto di una ragazzina di 15 anni, orfana di una famiglia numerosa. Verrà aiutata, fino al rischio della vita, proprio da Salomov e dalla giovane e bella tenente che lo accompagna nella missione.