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Il presente lavoro pone l'accento sulla funzione pedagogica dei tanti esperimenti di municipalismo partecipativo, nel nostro come in altri Paesi. In particolare, affronta il tema del rapporto tra dimensione culturale e patto sociale. Un approccio che non è mai neutro, né può essere dato per scontato. Le democrazie liberali vivono una crisi pericolosa non solo sul piano dell'efficacia della governance, ma soprattutto sul terreno della produzione di senso e appartenenza. In una democrazia intesa come bene comune, spazio pubblico della redistribuzione di risorse, servizi, opportunità, occasioni formative, i processi educativi che si connettono alle esperienze di municipalismo attivo possono ben contribuire a promuovere il possesso di quegli strumenti conoscitivi e socio-relazionali indispensabili per la partecipazione consapevole alla vita democratica. È nella dimensione inclusiva, nel valore pedagogico del senso e delle esperienze comuni, in particolare, che possono svilupparsi la consapevolezza e gli anticorpi a nuove derive nazionaliste e autoritarie.