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Milioni di persone nel mondo vivono senza saper leggere e scrivere. L'essere umano geneticamente è un analfabeta, ma è fornito di uno strumento - la mente - in grado di modificare l'organizzazione anatomica e funzionale del sistema nervoso per renderlo sempre più efficace ai fini della sopravvivenza in un ambiente che altrimenti sarebbe incomprensibile e quindi pericoloso. La mente prende origine dall'attività cerebrale ma contemporaneamente la modifica: da una parte la mente non nasce in assenza di un sistema nervoso organizzato; dall'altra il sistema nervoso si organizza solo grazie ai processi mentali che formano il contesto culturale in cui si trova immerso. Mente e sistema nervoso non sono identici ma sono indissolubilmente interdipendenti, distinti ma indivisibili. È noto e comunemente accettato che una alterazione del funzionamento cerebrale (come può avvenire ad esempio in seguito ad un evento patologico) comporta l'insorgenza di una disfunzione dei processi mentali e del comportamento. Meno noto, ma altrettanto documentato, è che modificare la mente modifica il funzionamento e la struttura del cervello. È anzi opinione generale che solo la cultura possa cambiare mentre il cervello sarebbe immutabile. Al contrario, al cammino che procede dal cervello alla mente si affianca il cammino reciproco che dalla mente conduce al cervello. Il segreto del cammino evolutivo dell'essere umano risiede principalmente in questa straordinaria corrispondenza biunivoca, una peculiarità che le attuali neuroscienze hanno iniziato a svelare. L'autore, con illustra il mondo da cui scaturiscono le scelte comportamentali e, senza pretendere dal lettore conoscenze specifiche precostituite sull'argomento, mostra che cambiare la mente cambia il cervello.