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L'opera è una riflessione filosofica su tre temi fondamentali strettamente intrecciati: la realtà (il mondo reale), Dio e il divenire delle cose. La tesi che l'autore intende dimostrare consiste nell'affermazione dell'esistenza di una visione universale della realtà e di Dio, condivisa da tutte le coscienze umane, a prescindere dalla loro collocazione geografica e storica. In questo studio si evidenzia che l'immagine universale del mondo è la radice comune del realismo e dell'antirealismo filosofici, ed è anche la chiave per giungere alla loro possibile conciliazione, attraverso un nuovo tipo di filosofia che l'autore definisce "inclusiva". Il concetto di inclusione è infatti fondamentale per tentare di comprendere l'essenza della realtà e di Dio. Si propone, inoltre, una particolare interpretazione del mutamento delle cose, volta a confutare la tesi fondamentale del nichilismo secondo cui "le cose sono nulla". L'opera, grazie a uno stile di scrittura lineare e accurato, si rivolge sia agli addetti ai lavori sia ai "profani intelligenti" che magari non possiedono i basilari rudimenti filosofici, anche attraverso citazioni tratte dai testi dei grandi pensatori e un esaustivo apparato di note, al fine di rendere il testo più accessibile. Prefazione di Marco Gatto.