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Ia figura del miscredente è al centro di questo libro, un soggetto finora ignorato dalla ricerca psicologica, come se la sua scelta forte di indipendenza intellettuale e di autonomia esistenziale nei confronti della religione confessionale, lo estromettesse definitivamente da ogni ulteriore interesse di ordine psicologico sulla sua dinamica religiosa. In realtà restano aperti nel miscredente risvolti religiosi profondi negletti che non fanno più capo alla religione confessionale, ma a quell'innato bisogno di credere, oggi ormai ben accreditato anche presso gli psicoanalisti, che è presente in ogni uomo, nel quale preme per essere riconosciuto. Il volume esamina gli effetti che l'istinto religioso può avere nei miscredenti, erroneamente considerati come individui a-religiosi. La sfuggente natura della miscredenza è stata messa in luce da intuizioni geniali, riversate da miscredenti illustri quali Goethe e Musil in alcuni loro libri quanto mai intriganti, presentati come casi di studio per illustrare al meglio gli effetti dell'istinto religioso nei miscredenti. Il tema della miscredenza non è più solo una questione individuale ma ormai coinvolge l'intera collettività. Infatti, i sistemi di credenze collettivi vengono vieppiù strumentalizzati per fomentare i diversi scontri tra popoli cui assistiamo quotidianamente a livello globalizzato. È dunque importante che ci sentiamo chiamati un po' tutti a destinare i nostri sforzi migliori al tentativo di comprendere e tamponare questa specifica emergenza.