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L'autore difende la scienza contro la possibilità di trovare rimedi "tecnologici" per mali "tecnologici". Affermare, infatti, che il progresso della scienza e della tecnologia abbia qualche congenita maledizione è assolutamente sbagliato, in quanto è evidente come si ignorino tutti i benefici della scienza. C'è un'innata volontà di dare peso soltanto ai suoi effetti nocivi, reali o immaginari che siano, confermando così l'aspettativa di un imminente Giudizio universale. Un libro importante per ricercatori scientifici e filosofi sempre alla ricerca di una soluzione alla complessità contemporanea.