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Il volume accoglie documenti inediti (interviste, verbali, lettere) degli anni 1981-1984 in cui Cesare Zavattini progettò una televisione alternativa che consentisse una più larga partecipazione popolare e fosse ispirata alla salvaguardia della pace e dei valori fondanti della società civile. Alessandro Carri, a quel tempo deputato al Parlamento italiano e già membro della prima Commissione interparlamentare di vigilanza sulla RAI, ripropone l'iter fantasioso ed eccitante di progettazione, i suoi rapporti con Zavattini e la fine infausta del progetto. Si tratta di una vicenda poco nota, ma che detiene forti caratteri di attualità, oltre a esporre la capacità anticipatrice che caratterizza l'intera produzione zavattiniana.