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Il tema del processo costituisce un vero e proprio topos della letteratura ebraica dell'Europa orientale nei secoli XVIII-XIX. I casi letterario-giuridici discussi in questo volume sono estrapolati, tra l'altro, da un'enigmatica novella di Israel Joshua Singer, dagli arguti aneddoti di Martin Buber, dalle visionarie leggende di JiH Langer. I loro contenuti sono ricostruiti nel contesto del diritto tal-mudico in vigore presso le comunità chassidiche dell'epoca. Ne emerge una concezione universale della giustizia che sovrasta le parti in causa dei singoli giudizi, tra cui vanno annoverati uomini comuni, eruditi studiosi della Torah, anime reincarnate, angeli del cielo, demoni maligni, pii rabbini, Dio in persona. Illustrata non solo attraverso i codici e le leggi, ma anche mediante le pratiche, i luoghi, le paure, i sentimenti, i dubbi dei personaggi del racconto letterario, la giustizia chassidica disvela il suo senso più alto, tramutandosi - improvvisamente - da promessa immaginifica e ideale in rappresentazione vivida e concreta di significati ed esperienze sociali.