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Un micidiale assassino mette a dura prova le capacità investigative di Cantagallo. L'omicida vuol dargli scacco matto ed escogita un sofisticato stratagemma per compiere un delitto perfetto. L'assassino ha il cervello di un giocatore di scacchi e per la sua macchinazione sposta l'attenzione del commissario sulla persona che ha scelto come vittima predestinata, come nella "mossa del barbiere". La mente del criminale ha ponderato i movimenti da fare e muoverà le sue pedine con cautela, in questa torbida indagine che si presenta come una partita a scacchi per il nostro commissario. I ricordi scolastici della Divina Commedia aiutano Cantagallo e gli fanno venire in mente un'idea geniale per smascherare il colpevole e liberare una ragazza. Però un fatto nuovo e inaspettato fa ribaltare la situazione in favore di Cantagallo. Il commissario ora sa come sono andate effettivamente le cose ed è pronto a fare la sua contromossa. Ma come in ogni partita a scacchi occorre ragionare con calma. Gli basterà fare una mossa vincente per togliersi dallo scacco e inchiodare lo spietato assassino in una situazione senza via d'uscita.