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All'Autore, dotato del ben dell'intelletto, sia pure con parsimonia, ma privato del benché minimo barlume della misteriosa fede, non è rimasta altra via di dialogo diversa da quella di dolersi per iscritto di questa carenza con gli amici più cari e credenti, e di tentare di spiegare perché la sua miserella dote raziocinante lo ha portato alla conclusione che, purtroppo, Dio non esiste. Con tutto quel che segue. E questo, non solo perché non vi è la più labile prova, materiale e logica, della sua realtà; ma soprattutto perché tutto quello che ci circonda sulla terra ove vivacchiamo esclude irrefutabilmente che essa possa essere stata creata e sia accudita da un padre onnisciente, onnipotente, ragionevole, giusto e, soprattutto, amorevole. Conclusione, questa, speranzosamente trasmessa a un gran numero di coltissimi e piissimi amici, nessuno dei quali ha potuto confutarla con argomentazioni logiche: Misteri della Fede!...