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Don Giovanni elegge a luogo d'incontri amorosi una piazza: piazza questa che fu, in altri tempi, teatro di tortura e di morte. Per Don Giovanni la continua visione del monumento eretto nella grande piazza, in memo ria dell'uomo dal libero pensiero, costituisce una costante inquietudine una prova fantastica tremenda, che evoca timore, angoscia, terrore e orrore. L'immagine del monumento ligneo in bruciamento torna sempre in mente a Don Giovanni, tale da farsi per lui forma d'ossessione, cosicché alfine appare chiaro al sentire del grande personaggio I'inesorabile tragico epilogo di sua vita. Un gruppo di dieci persone, uomini e donne perseguitano Don Giovanni, inviso seduttore, l'intento manifesto della vendetta: di volta in volta vilipendono e deformano i suoi sensi, la font della facoltà d'amare, il fine di renderlo storpio di gusto, udito, odorato tatto e vista. Don Giovanni, deturpato nel corpo e umiliato nel pensiero erra per capitali del mondo, disperato, inca ace attualmente d'amare destinato alla morte.