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Le memorie presentate al secondo congresso internazionale AID Monuments delineano un vivace ritratto dello stato degli studi e delle prassi adottate in tutta la Penisola per la conservazione e l'attualizzazione funzionale delle architetture storiche. Un consapevole pragmatismo ha spinto a superare d'un balzo le panie ideologiche, che proclamano l'estraneità tra i saperi necessari alla salvaguardia degli edifici storici, a confrontare i linguaggi e i metodi di avvicinamento al manufatto, per avviare un concerto solidale di conoscenze diverse, tutte ugualmente necessarie. D'altronde quando si tralasciano le considerazioni squisitamente teoriche e si affronta il monumento nella sua sfaccettata materialità, diventa inderogabile l'esigenza di compendiare le diverse conoscenze e le professionalità specialistiche in un unico progetto organico e coerente. Il focus di questo appuntamento designa "i materiali e le tecniche di recupero nel contesto generale del riuso del patrimonio edilizio". Due aspetti sostanziali dell'intervento operativo, che implicano una coscienza teorica allargata e vigile e che sono stati scandagliati a partire da prospettive professionali e scientifiche diverse.