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«...Virgilio Soraperra era pittore ed artista poliedrico, scultore e studioso ma anche persona semplice, umana e modesta come solo i grandi sanno essere. Mi ha mostrato le sue maschere intagliate nel legno, i suoi altari che mostrano la grande fede che lo animava, i disegni preparatori e i dipinti. Per me è stata una visita, un incontro che mi ha emozionato e toccato nel profondo perché visitare il suo atelier è stato come entrare nella sua vita. Ci siamo salutati con un "Arrivederci a presto"! A fine 2013 sono stato molto male, ma fortunatamente, anche se con un rene in meno, me la sono cavata e dopo tre anni dedicati al recupero fisico, ecco che all'inizio dell'estate del 2017 vado a Canazei per reincontrarlo. Purtroppo sono arrivato tardi, infatti il figlio Claus mi dato la notizia che il padre Virgilio era stato sconfitto da un male nel 2015. Insieme, nello studio del padre abbiamo sentito la sua presenza, la sua grandezza di uomo ed artista. Claus mi ha mostrato i disegni fatti dal padre sulle persone che costituiscono l'albero genealogico della famiglia. Mi sono ricordato dell'opera in bronzo, vista a Campitello di Fassa, che vuole ricordare il lavoro speciale fatto dai precursori della fotografia e cioè da quei pittori erranti di valle in valle che facevano ritratti a matita e a carboncino per lasciare il ricordo dei vari abitanti di quei luoghi prima dell'avvento della fotografia. Claus mi ha mostrato alcuni manoscritti del padre dove riportava, come in un diario, storie, pensieri, valutazioni, resoconti di vita e proprio dall'emozione di avere tra le mani la vita di Virgilio Soraperra ho risentito il desiderio di partecipare alla realizzazione di un libro che possa ricordare lui e il suo lavoro, nei suoi diversi aspetti e nella sua valle. Ovviamente necessaria e indispensabile sarà la memoria storica del ragazzino che aiutava il padre Virgilio sulle impalcature di casa Bernard (ho visto una fotografia del 1980) e che custodisce il materiale necessario per fare un buon lavoro e cioè il figlio Claus Soraperra, oggi uomo e artista proiettato nel futuro e che tanto ha appreso dal padre. Io sono appagato per avere avuto l'idea e per avere aiutato a realizzarla. Sono contento di potere ringraziare Claus e tutti i suoi collaboratori per l'impegno profuso nel portare a termine un lavoro che per anni ricorderà l'opera e la figura di Virgilio Soraperra, suo padre, che tanto ha lasciato nella sua amata Val di Fassa e che permetterà ai tanti visitatori di conoscerlo e di apprezzarne l'aspetto umano e artistico...» (Dall'Introduzione di Gianfranco Traverso)