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Vivere il passato, il presente e il lontano futuro attraverso dei viaggi nel tempo. Alternare stati di sonno-veglia e di sogno-veglia nei quali accartocciare una donna come fosse una bottiglia di plastica sembra essere la pura normalità. Assistere alla realtà che si fa finzione e la finzione che torna ad essere realtà: fatti quotidiani apparentemente ordinari nei quali però possono irrompere come se niente fosse degli uomini-pesce. La soglia tra i momenti di lucidità e quelli di follia è talmente sottile che il pensiero di staccare la testa ad un ragazzino invadente sorge quasi spontaneo. L'introspezione, il guardarsi dentro e scorgere in lontananza un grande bisogno di libertà. Ed è proprio questa necessità di liberarsi, di evadere, che Mauro Mogliani compie costruendo una realtà altra dove tutti questi elementi si intersecano inesorabilmente dando forma a quelli che sono i racconti che compongono la sua raccolta. L'autore a volte ci prende per mano e ci accompagna passo passo e altre volte ci dà una bella spinta e ci scaraventa nel bel mezzo dei labirintici strati della realtà: realismo e finzione, surrealismo e immaginazione, ma anche emotività e fantascienza. Avventurandoci nelle svaniate scene narrative, a tratti idilliache e a tratti grottesche, ci sentiamo costantemente in bilico, sospesi tra queste dimensioni all'apparenza inconciliabili, avvertendo un senso di vertigine ma anche un desiderio di saperne di più...