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Fumo di sigarette e sonorità psichedeliche, visioni di voluttuosa carnalità stretta nei blue jeans scoloriti, tra un pezzo dei Pink Floyd o Bob Dylan e uno degli Stones o dei Velvet. Dipendenze di luce afosa e ombra nera di caffè e vinile. Aroma euforizzante di irrequieti anni '70. Giulio, studente di filosofia prossimo alla laurea che divide il suo tempo tra canzoni e donne, cammina esattamente nel centro di questo caos sensoriale e il viaggio che intraprende con i suoi compagni sull'Orient Express verso la Jugoslavia e Istanbul, l' Afghanistan e l'India, segnerà per tutti un estremo esperienziale. Dal commercio di hashish al turismo sessuale, i personaggi oltrepassano la porta della civiltà per immergersi nelle acque fangose dell'illecito e dell'amorale. Tra le strade polverose di Kabul e Bombay si perdono di vista, seguono traiettorie diverse, si ritrovano; il loro rapporto è fatto di condivisione e disgregazione, acquisiscono e perdono dubbi e consapevolezze.