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"Con questo film, "Viaggio segreto", volevo dare voce a quella che probabilmente è la più umana delle prerogative date all'uomo: l'insopprimibile, inesauribile, inalienabile, voglia di ricostruire. Il viaggio segreto che intraprende lo psicoanalista protagonista del film è un viaggio di ritorno negli insidiosi paesaggi della memoria, quelli che corrispondono alle profonde geografie dell'anima. Noi tutti siamo abitanti e ospiti della memoria degli altri, viaggiatori e archeologi dei segreti che si nascondono nelle macerie che lasciano dietro di sé le nostre storie, le varie versioni che tramanderemo a chi verrà dopo di noi. Il segreto del viaggio è l'irresistibile libertà che fa compiere un gesto salvifico al di là delle regole, delle presunte istruzioni per vivere." (Roberto Andò)