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In questa terza raccolta di Emilio Gerardo Giugliano, ritroviamo tutti i temi cari di un autore capace di plasmare suggestioni di raffinata, pensosa e spesso dolorosa individualità come fossero però frammenti di un interrotto dialogo corale, universale: l'Amore, con le sue certezze smisurate e labili; la Notte, con le sue tonalità liriche capaci di destrutturare con chirurgica empatia le angosce e le illusioni insonni; la Natura, narratrice inquieta dell'eternità incompiuta e incompresa dell'uomo; l'Impegno, declinato sempre con la coerenza dolorosa di chi prova ancora a distinguere l'armonia di un'idea dal facile rumore; il Silenzio, compagno agognato di percorsi introspettivi nei meandri dell'inesprimibile; il Ricordo, equilibrista malinconico sempre in bilico tra abbandono e resilienza. Sprazzi di possibilità, scintille di infinito, narrazioni in versi, [...] prospettive..../che inquadrano orizzonti e tramonti,/che separano il vero dal falso,/il giusto e l'ingiusto/tracciando flebili linee/e nella mente scavano trincee. Punti di vista. (Domenico Brancucci)