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Il suono dell'eco sparge sul nostro vasto mondo, parole, sospiri, versi di questo poeta, che apre la porta ai cari ricordi che lo ispirano come l'alternarsi di una marea che secondo le fasi lunari governano il ritmo della sua vita. Nel ricordo ritrova le care "ombre", che nel suo immaginario, ritornano a risalire le acque correnti fino ad approdare sula spiaggia di un'isola di Normandia dove egli aspetta la nuova marea. Il poeta vive così sospeso, tra realtà e sogno, tra l'essere e il divenire in un'altalena di sensi contrapposti della sua esistenza. Lirica molto intimistica e di forte sentire, in cui Vincenzo ci mostra la fragilità della natura umana per cui, nel nostro viaggio, si ritorna sempre a percorrere le proprie orme, a cercare se stessi e anche quando si cade bisogna rialzarsi col sorriso e la tenacia che è propria dell'Uomo. (Maria Pina Astuni)