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"Nel lontano 1979, il poeta Brahim Avdyli, partiva dalla sua patria, il Kosovo, lasciandosi alle spalle le radici, sia quelle culturali sia quelle del cuore, e si proiettava verso un nuovo futuro in Svizzera, ben conscio dell'asprezza legata a ogni esodo, con un bagaglio di umanità e di speranze, ma soprattutto con un carico straripante di poesia. Chi è costretto ad abbandonare la casa, gli affetti, il proprio paese, vive per forza di cose uno sradicamento; Brahim Avdyli, grazie al suo mondo interiore, riesce a contrapporre a questa vertigine inquietante la vastità della poesia. Oggi, con questa raccolta di versi, il poeta si apre e si confronta anche con il pubblico di lettori in lingua italiana." (Lucilla Trapazzo)