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"Storia di un parto! Quando si porta in grembo un bambino cerchiamo sempre di immaginarlo prima che nasca, spesso addirittura lo sogniamo, la poesia è proprio questo: visione onirica ad occhi aperti ancor prima di essere parole sulla carta o sullo schermo. Prima ci seduce "un'immagine, una parola, un gesto, un colore, un paesaggio, un profumo,danno l'input a scrivere".poi ci ingravida,"dentro di noi la materia confusa e informe" lentamente prende forma, per tutto il tempo ci restaci resta vicino sussurrandoci: "Me e te, cambia la lettere iniziali e siamo uguali", ed è così che fa nascere in noi la voglia incontenibile di scrivere, esprimere un qualcosa degno di rimanere conservato su di un foglio di carta lasciato ad ingiallire, sulle pagine di un diario dimenticato in qualche cassetto, nella memoria di un pc in compagnia di innumerevoli inutili file, qualcosa a cui poter tornare prima o poi, una frase, un pensiero, un emozione, una poesia col suo profumo di eternità! Scrivere fa bene all'anima e lo scrivere ha un animo, trascende il singolo sentire per espandersi a un sentire collettivo è diventa parto dell'ispirazione". (Nina Esposito)