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"Dopo aver narrato di sé attraverso i "Tilljod" (in "Come foglia al vento"), attraverso la "Psicopoetry" (in "Di realtà sognanti e rivali") e attraverso la poesia destrutturata (in "Dipingo di vita il mio stupore"), in questa quarta silloge, la poetessa ci guida in un viaggio nella mente umana, alla riscoperta di sé e della nostra non sempre ovvia imperfezione. È un viaggio che parte dall'autodistruzione, provocata da una cultura che spinge a essere i migliori, e arriva alla ricostruzione completa, totale, che solo l'amore di Dio può donare. In esso, ritroviamo questo nostro mondo disincantato e illusorio, abitato da inganni e da "comparaggi" di ego e di potere. Questo è anche l'unico viaggio possibile per dischiudere il vero senso del mondo e della nostra stessa vita: "vivi per amare e ama per vivere". Perché il nostro è anche un mondo meraviglioso che non aspetta altro che essere vissuto e assaporato fino in fondo".