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«Quella di Rita Bonetti è una poesia venata da un certo pessimismo di fondo dove domina una profonda solitudine ("Infine il silenzio/ un balsamo/popolato di sogni") e il senso/timore di un abbandono nel mezzo di una natura accogliente ma, tutto sommato, incapace di dare sollievo ai disagi esistenziali perché inafferrabile nella sua perfezione e grandezza. Alcuni componimenti sono animati da un forte desiderio di godere il presente: un "carpe diem" pressante. Molto profondi i versi della poesia che valuta il tempo in chiave metafisica. A volte prevale il senso del sogno e dell'amore in una duplice chiave: - l'amore come fonte di salvezza; - l'amore come fonte di sofferenza Amori tristi, ingannevoli, perduti, deludenti cercano lenimento e conforto nel susseguirsi delle stagioni, in un alito di vento, nella risacca dell'onda, in un tramonto incantato.»