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Il poeta è uno speleologo che scava nella caverna delle proprie immagini, osserva la vita e i suoi inganni imbattendosi, infine, nel tesoro più prezioso, la libertà. Questa "sporca libertà" che ci disorienta ogni volta che ci ribelliamo al geometrico disegno della vita per raggiungerla. Una vera e propria sfida all'esistenza materiale a cui, a volte per consapevole rassegnazione, altre per cieca fedeltà ad una vaga idea di dovere, ci abbandoniamo senza gloria. Nessun atto eroico, solo imparare ad affrancarci dal piano che viene cucito come seconda pelle sul nostro volto impendendone le espressioni più spontanee e riuscire, finalmente, a sorridere con sprezzante ironia alla dittatura delle abitudini "Il Mattino ha l'oro in bocca ma anche una faccia di bronzo a presentarsi così presto...". Liberarci e liberare il tempo dalle pressioni del futuro per restituirlo al passato dimenticato troppo in fretta, un passato da cui ripartire per riscoprirci consapevoli. (Giusy Monforte)