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"Fin da fanciullo e fino alla mia tarda età, ho messo in versi, anziché in un diario, le mie emozioni vissute personalmente o per mezzo di altri. Immagini terribili proiettate dalle tv all'epoca della guerra civile in Libano, mi hanno ispirato: "Barbarie di guerra" e "Un sogno pericoloso". "Guerrigliero", è dell'epoca della guerra di Cecenia. Le ho scritte in rima libera perché è quella che mi si confà. Da questa raccolta sono rimaste fuori le satire e le favole, tranne due eccezioni: "La solita volpe", che svela la vera essenza di chi si nasconda facilmente sotto un ideologismo che va di moda, mortificandolo; "La corazza": sfido ognuno di voialtri a non trovare un invidioso a voi "molto vicino". Perché queste poesie escono dal cassetto proprio ora? La principale causa è il mio invecchiamento che, portando a una riduzione del numero dei miei neuroni, ha determinato un abbassamento della soglia del pudore che ha messo in mostra la mia vanità, via via gonfiata dall'incoraggiamento di moglie, figlie e amici. Le mie scuse ai poeti veri." (L'autore)