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"'L'aspirante suicida' di Mattia Pirola è senz'altro l'ultimo appello di una generazione che si trova fuori gioco: «La mia è una generazione perduta, lo so.» Quantomeno non potete pretendere che abbia, mentre vengo sfruttato e umiliato, il sorriso stampato in faccia.» E mi riferisco a quella parte ormai vecchia classe di intellettuali e politici, impegnati tout court, che si danno da fare per tutti quelli che sanno di avere dei diritti e si rassegnano, e anche per quelli che ignorano di averne, i quali spinti da obsoleti istinti storici della lotte di classe si impegnano per l'infelicità degli sfruttati, il cui risultato ha fatto sì che sono diventati adulatori di questa generazione finita in giro per l'Europa camerieri degli europei. Un libro che si consiglia da leggere testimone ironico, dell'autoritratto di quest'epoca." (Anna Vento)