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Con questa raccolta poetica, la quinta, Federica Bonzi s'inserisce nella problematica della poesia come arte inserita nel tempo in cui vive e ne sente il riflesso, ma nel contempo lo trascende; poesia quindi che sfugge l'asetticità ma si cala con coraggio nelle problematiche epocali - e non usiamo un termine esagerato - che ci assillano. Ma l'autrice non appiattisce il suo "dicere" nell'epoca determinata storicamente, ma tra "tanta angoscia", tra tanto "non-senso", tra l'indifferenza e la superficialità