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Quella di Camillo Catelli è un'avventura artistica e umana unica. Uomo d'affari poi divenuto pittore a causa del suo pacifismo e della sua ripugnanza per la guerra, ritrova sul colle dei Camaldoli a Napoli una nuova realtà rurale e una sorta di eden artistico che lo approvvigiona di ogni ispirazione. Ritrattista, paesaggista, cultore profondo della pittura, porta in sé il simbolico miscuglio delle più avanzate modernità novecentesche coi più comuni sensi, criteri, metodi e concezioni lavorative del pittore tradizionale. Catelli è al contempo un critico d'arte militante, che ha per caposaldo la necessità di un'arte vera e dai contenuti intellegibili e sinceri. Profeta dell'anti-elitarismo artistico, sognatore rustico e lucido osservatore dello spettro morale dell'uomo, ha giocato a rappresentarsi nelle ombre di un'umiltà pacata e silenziosa mentre giganteggiava con tutta la sua figura in un Novecento italiano spesso in cieca controtendenza. Maria Marra restituisce un quadro della vita e delle opere di questo maestro napoletanissimo in modo agile e con una narrazione fluidissima ed essenziale. Il primo vero passo per presentare al pubblico un pittore rubato all'attenzione per fin troppo tempo.