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Nel Marocco di oggi, la parola "dignità" è utilizzata in discorsi e conversazioni che trattano di argomenti assai diversi. Alcuni la evocano per parlare delle proprie aspettative di prosperità materiale, altri per rivendicare diritti sociali e partecipazione. Riferendosi ad essa, uomini e donne chiedono rispetto e uguaglianza, mentre altri ne fanno un sinonimo di riconoscimento e autorealizzazione. A volte è usata per parlare di emigrazione, altre per immaginare una società più giusta. Osservato da queste prospettive, e dal punto di vista di coloro che se ne fanno portavoce, il concetto esprime un desiderio di benessere e felicità che riflette le forme complesse e plurali su cui si modellano fantasie, speranze e aspirazioni nel mondo di oggi. Attraverso un'analisi dei regimi di autorità morale che le persone utilizzano per interpretare il loro quotidiano e scegliere in quali direzioni condurre la propria vita, il libro - un'etnografia del Marocco contemporaneo basata su un lavoro di ricerca di vent'anni - esplora i modi in cui le persone cercano possibilità di realizzazione attraverso esperienze contrastanti e desideri contraddittori, accettando le norme istituite o cercando di trasformarle. Oltre a fornire un quadro della complessità sociale e morale del Marocco di oggi, il libro offre un contributo al dibattito antropologico su moralità, soggettività e pluralismo nel mondo contemporaneo.