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Questo libro analizza una delle questioni chiave del processo che ha portato all'allontanamento del dittatore Ben Ali e che è sempre presente nel dibattito pubblico: l'idea secondo cui alcune parti del Paese si siano rivoltate perché marginalizzate, escluse dalla ricchezza e dallo sviluppo. Tra il 2014 e il 2015 l'autore ha vissuto alle porte del deserto allo scopo di rispondere ad alcune domande: che cosa significa essere marginalizzati in Tunisia? Come si riproduce giorno per giorno? Quale peso ha avuto nella storia recente, non solo del Paese, ma di un'intera regione? Ciò che ne emerge è un ritratto approfondito del modo in cui la presenza dello Stato, le relazioni di potere a livello locale, la struttura sociale e la gestione del territorio concorrono a riprodurre e consolidare disuguaglianze, disoccupazione, e una desolante assenza di prospettive. La marginalità, in conclusione, non è un processo di esclusione sociale ma il risultato dell'integrazione di territori e persone in una gerarchia sociale, politica, economica e culturale che privilegia alcuni a discapito di altri.