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Un uomo, una donna, e un'ossessione. Raymond Fern, inglese arruolato nel corpo forestale indiano, prova un'eccitazione fisica nella caccia alla tigre, creatura magica e mitizzata che catalizza i suoi desideri sostituendosi, in un pericoloso gioco di specchi interiori, ad Aline, una donna enigmatica e sfuggente. Sullo sfondo dell'India coloniale, tra giungle selvagge e impenetrabili, prende vita così un romanzo di formazione e d'avventura, una storia di ricerca spirituale, di amore e sensualità. Dopo "Tardi ti ho amato", Ethel Mannin affida a questo libro un'altra allegoria di perdizione sacrificale, il racconto di un viaggio al crocevia tra dissoluzione e salvezza.