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Il riformismo attuato in Italia negli ultimi anni viene spesso ostacolato da una cultura di paralisi organizzativa, scarsa coesione sociale e bassa autostima. E alla base di questa cultura, da decenni, o forse da secoli, sembra esserci un sentimento che ricorrerebbe patologicamente nella psiche collettiva italiana: la paura. È per via della paura se siamo investitori troppo cauti e calciatori "catenacciari". Ed è sempre per questo motivo che, dinanzi al rischio di un'eruzione del Vesuvio, ci affidiamo a scaramanzie millenarie anziché prepararci al peggio. A dimostrare la centralità della paura nella nostra storia recente, questo libro raccoglie studi tratti dall'economia, dalla sociologia, dalle neuroscienze e da altri campi, confrontando ogni volta la condizione dell'Italia con quella di altri paesi ricchi - Stati Uniti in particolare. Lorenzo Newman li inserisce negli scorci delle sue esperienze: da alunno spaesato di un liceo classico di Roma a consulente gestionale in una frenetica multinazionale della revisione e, infine, a docente di storia alle prime armi in una scuola media del Bronx a New York.