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Questo libro raccoglie per la prima volta un'ampia scelta di lettere, in buona parte inedite, della vasta corrispondenza che Cesare Brandi intrattenne con colleghi e amici nell'arco di cinquant'anni. Quasi un'autobiografia in cui, accanto al Brandi più noto - il critico, lo storico, il filosofo dell'arte, il teorico del restauro, il viaggiatore -, emerge una figura più intima e confidenziale, che scrive di amicizia, solitudine e amore in una prosa limpidissima e misurata, spesso accesa da lampi di poesia. Il capitolo meno conosciuto ma forse più suggestivo della bibliografia brandiana, imprescindibile per conoscere il lato più privato del grande intellettuale e del mondo culturale italiano dell'epoca.