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Scritti tra il 1916 e il 1926. i cinque saggi raccolti in questo volume rappresentano i più interessanti contributi di Roger Fry al dibattito su un tema sempre attuale: l'intreccio tra arte, politica ed economia. Negli anni che attraverso il dramma della Prima Guerra Mondiale decretano la fine delle utopie avanguardistiche, Fry discute il ruolo dell'artista all'interno di una società in rapido cambiamento, cercando una forma d'integrazione con la realtà del lavoro che non sacrifichi la creatività alla volgarizzazione commerciale del sistema capitalista, né al conformismo dell'alternativa socialista. Fry esamina le politiche culturali, analizza la situazione di musei, scuola e mercato, con l'intento di redimere l'arte dalla funzione di "valuta simbolica" spendibile solo a fini di lustro o propaganda. Prefazione di Craufurd D. Goodwin.