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L'attuale situazione mondiale, tra bolle finanziarie e privatizzazioni di beni e servizi, è il frutto di un modello consapevole e per molti versi antico. La crisi sempre più profonda dell'Europa e il ruolo, ancora strutturalmente cruciale, degli Stati Uniti ne costituiscono alcuni degli epifenomeni più rilevanti. La cosiddetta globalizzazione, assumendo l'aspetto di un'entità astratta, tende a tramutare ogni cosa in mero strumento di creazione di valore. Che fare? Alcune risposte, interessanti in particolare a proposito del bivio cruciale a cui si trovano oggi gli europei, le possiamo rinvenire in un'area del mondo che è stata a lungo laboratorio di tentativi contrapposti, quell'America Latina che, nel 2005, è riuscita a evitare di essere inglobata in un "libero mercato continentale", e ancora oggi sperimenta tra mille ostacoli nuove alternative all'egemonia globale del modello neoliberista.