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"Disegno dell'architettura italiana", pubblicato per la prima volta nel 1985, percorre la storia dell'architettura nella nostra penisola dall'Ottavo secolo fino alle porte dell'Ottocento. Non un semplice manuale, ma un appassionato esercizio di analisi che - procedendo cronologicamente, districando la rete delle influenze, soffermandosi sui grandi monumenti e su altri meno noti cerca di definire i caratteri distintivi di quella che può essere considerata architettura italiana. Nell'orizzonte critico di Cesare Brandi - storico dell'arte, scrittore e filosofo nel senso più compiuto del termine - c'è sempre una visione globale del fenomeno estetico, che prende forma, volta per volta, nell'unicità irripetibile dei singoli oggetti artistici. Protagonista della ricerca è allora l'opera analizzata nella sua realtà, andando oltre la semplice lettura formale e senza limitarsi al giudizio critico, ma indagando soprattutto il processo creativo e le ragioni profonde che l'hanno motivata. Seguendo questa metodologia, l'autore risponde, senza rigidità classificatorie e di periodizzazione, alla domanda se esista davvero un'architettura che possa dirsi italiana, quali siano le sue specifiche categorie, come se ne possano riconoscere e leggere i risultati. Prefazione di Cesare de Seta.