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Vittorio Brandi Rubiu ripercorre la carriera di Alberto Burri a partire dal 1944, quando l'artista, confinato in un campo di prigionia del Texas, scopre la pittura e dipinge il suo primo, desolato paesaggio, che lascia già intuire una fervida inventiva per la materia. La vera storia inizia al rientro in Italia, con i "Catrami" e le "Muffe", seguono i celebri "Sacchi", quindi i "Gobbi", le "Combustioni", i "Legni", i "Ferri", le "Plastiche", sino ai "Cretti" e ai giganteschi "Cellotex", che rappresentano l'ultima grande sfida, o provocazione. È una traiettoria che quasi stenta a decollare, ma che poi si sviluppa sempre più rapida, con svolte folgoranti e impensate. Oggi, nel centenario della nascita, mentre in Italia e all'estero si susseguono le retrospettive storiche, l'arte di Burri è giunta al culmine della risonanza mondiale: "Alberto Burri" è un testo per capirne la genesi e conoscerne le opere. Pubblicata originariamente nel 1975, questa nuova edizione, ampliata e aggiornata, è corredata di una puntuale cronologia sulla vita e l'opera dell'artista.