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Tra gli anni Trenta e Quaranta, Publio Magini, allora giovane ufficiale dell'aeronautica, scrive all'amata Virginia. Attraverso le sue parole vediamo crescere una storia d'amore tenera e intensa, che si intreccia inevitabilmente con le vicende di un drammatico decennio della storia italiana. Si susseguono così il matrimonio a Roma all'inizio del 1935 e la brevissima residenza a Firenze, la nascita dei figli, il richiamo sotto le armi a seguito dell'aggressione fascista all'Etiopia, il lavoro di istruttore alla scuola di Volo senza Visibilità, lo scoppio della guerra e i raid aerei del 1942. Poi, dopo il 25 luglio '43, l'impegno a fianco del nuovo governo Badoglio e i dieci mesi di separazione, fino alla liberazione di Roma. Nell'ultima lettera, scritta alla vigilia dell'ingresso degli Alleati nella capitale, riemergono tutte le emozioni e gli entusiasmi che diedero inizio alla corrispondenza, come a segnare un nuovo inizio per questa relazione sentimentale, filo luminoso che racconta con lucida passione gli anni più bui della storia del nostro Paese.