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Georg Friedrich Haendel, vissuto nell'apogeo dell'età barocca, è stato forse il più versatile tra i giganti della musica. Romain Rolland ne ripercorre la vita per spiegarne l'opera, dalla formazione nella natia Germania al successo in Italia, fino alla scelta di trasferirsi in Inghilterra. Attraverso il confronto con il contemporaneo Bach, isolato nella perfezione del suo talento, lo scrittore francese è tra i primi a mostrare l'originalità della figura di Haendel, musicista che, a cominciare dalla sua predilezione per il teatro, non si sottrasse mai dal confronto con la società. Prende così forma un'immagine empatica del compositore, con cui il biografo condivide la capacità di far incontrare e di fondere le diverse culture. È su questa base ideale che si esercita poi la competenza musicale di Rolland, che in pagine concise ed esemplari mostra le ragioni che hanno reso Haendel un riferimento imprescindibile per i grandi maestri delle generazioni successive, da Haydn a Mozart, da Beethoven ai romantici.